Italia

Rosso, arancione, giallo. Chiusure e autocertificazione

Novembre 2020

Italia

Nuove Regioni in fascia arancione da mercoledì 11 novembre.

Con l’ultimo DPCM le Regioni sono chiamate alla responsabilità della propria situazione sanitaria. L’aumento della pandemia ha portato alla decisone di chiudere quasi tutto fino al 3 dicembre, ma anche alla attribuzione automatica della zona di rischio di ogni regione in base ai 21 criteri oggettivi già approvati a su tempo dalle regioni che le obbligano ad attuare altre misure tenendo conto degli sviluppi dei contagi sul territorio. Le fasce di rischio sono 4 (vedi sotto)
Scarica il DPCM >>>

Autocertificazione – E’ tornato il modulo di autocertificazione per gli spostamenti:
– per tutti, durante il “coprifuoco” serale
– ogni volta che si esce da casa, anche di giorno, per chi abita nelle Regioni di fascia 4.
Segui il link per scaricare/compilare il modulo >>>

Criteri di rischio – le 4 fasce – Sono previste quattro fasce di rischio in modo da permettere alle Regioni più virtuose di avere meno problemi di mobilità rispetto a quelle che sono in crisi sanitaria o per numero di contagi o per strutture sanitarie troppo deboli. Revisioni ogni 15 giorni.
Le fasce sono:
1-verde,
2-giallo,
3-arancione,
4-rosso
Nessuna regione è in fascia verde.

17 Novembre:
In fascia gialla: Lazio, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Veneto.
In fascia arancione: Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Puglia, Sicilia, Umbria.
In fascia rossa: Abruzzo, provincia di Bolzano, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta.

Scarica il pdf con le attività permesse e le attività chiuse per ogni fascia >>>

Per concludere, alleghiamo il link all’intervento chiarificatore del Ministro della Salute Roberto Speranza che spiega le procedure e i criteri di rischio adottati

La situazione è difficile e ci auguriamo che le Regioni al più presto diano conto di come hanno speso o hanno programmato di spendere i soldi già stanziati per potenziare la Sanità (che è di responsabilità regionale) e così fronteggiare la pandemia autunnale.
Tutte le attività produttive hanno bisogno che siano effettuati presto interventi utili, e il settore dei congressi e dei meeting è in sofferenza ormai dall’inizio dell’anno.