
Cominciano a essere parecchie le destinazioni europee che si sentono invase e sopraffatte dal turismo. Nasce una nuova parola: demarketing territoriale.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo fornisce un dato agghiacciante sul fenomeno che sfocia nell’overtourism: un miliardo di turisti all’anno (in crescita) in giro per il pianeta, 2 miliardi stimati nel 2030.
Gli arrivi a Venezia nel 2017 sono tra i 23 e i 29 milioni: 74 turisti per abitante e 300 nel centro storico. Il primato del mondo. Il Comune lancia l’iniziativa EnjoyRespectVenezia con cui dà consigli sui flussi e in pratica scoraggia ad andare dove c’è troppa folla. Il Sindaco propone multe da 50 a 500 Euro per chi mangia seduto in strada o sui gradini di chiese e monumenti.
Firenze ha raggiunto la saturazione già da un po’, con 18 milioni di turisti per 350mila abitanti. Nel centro storico migliaia di appartamenti sono sottratti ai residenti per destinarli ad affitti brevi ai turisti.
Per restare in Italia sono in pericolo di overtourism San Giminiano, le 5 Terre (più di 2,5 milioni di turisti l’anno per 4mila residenti e nasce la 5 Terre Card per tentare di gestire i flussi) e altre località intravvedono futuri cupi e angoscianti.
All’estero ha avuto una certa risonanza la guerra della sindaca di Barcellona (30 milioni di turisti) contro l’apertura di B2B e simili e la conseguente cacciata dei residenti dal centro.
Amsterdam accoglie 14 milioni di turisti l’anno e ha avviato una strategia di demarketing: la app DiscoverTheCity informa sulle liste d’attesa nei musei e sulle ore meno affollate per le gite in battello.
Dubrovnik è afflitta dal suo successo come destinazione per le navi da crociera: 538 in un anno (più che a Venezia) e misura per limitare gli accessi dei turisti a 4000 al mattino e 4000 al pomeriggio.
Le isole Baleari sono invase da 14 milioni di turisti l’anno (+ 6%) e AirBnB è stata multata di 300mila Euro per la promozione di case ad uso turistico senza licenza.
L’Islanda, praticamente sconosciuta fino a pochi anni fa, registra arrivi pari al quintuplo dei residenti, e in aumento.
Mara Manente, direttore del Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università di Venezia, non usa giri di parole: “I costi dell’overtourism, ovvero del sovraffollamento turistico, possono essere di molto superiori ai benefici. La monocoltura turistica azzera le attività produttive locali e rappresenta un pericolo per le comunità. Il demarketing territoriale si impone”.