Siamo su scherzi a parte?

Siamo su scherzi a parte?

Anche con un piccolo budget, un viaggio incentive si può rendere indimenticabile. Bisogna aguzzare l’ingegno e farsi venire delle buone idee per coinvolgere i partecipanti in divertenti avventure, anche a loro insaputa.

Una tendenza degli ultimi anni è di inserire all’interno di un viaggio incentive un imprevisto, una situazione strana e inaspettata con sviluppi imponderabili.
Queste “divagazioni” hanno il duplice scopo di rinforzare lo spirito di gruppo e di vivacizzare il clima senza aggravare il budget.   Eh sì, un tempo e con i budget di un tempo, stupire e vivacizzare non era poi così difficile. Solo 10 anni fa per il lancio di una nuova azienda di telefonia mobile si noleggiò una nave nel mar dei Caraibi e un paio di Mig da Hollywood, dando vita a un vero e proprio set colossal, con effetti speciali ed evoluzioni aeree mozzafiato, a beneficio e all’insaputa degli ospiti strabiliati e affascinati. Un’avventura da raccontare un giorno ai nipotini.

Con il taglio dei budget degli ultimi anni le destinazioni si sono avvicinate e i programmi si sono arricchiti di contenuti creativi, spesso molto divertenti, con esiti “aperti” ma sempre molto aggreganti. Di necessità virtù.

Siamo su scherzi a parte?

Ecco qualche idea brillante e veramente a basso costo. I dealer di una nota azienda dell’automotive furono vittima di un finto naufragio e tratti in salvo dalle…mogli, con spiegamento di mezzi di soccorso e grandi risate.
Gli ospiti di un’azienda dolciaria furono dirottati in un villaggio turistico diverso e molto distante da quello indicato negli inviti. Tutto il programma saltava. Che fare? Il Direttore Marketing si improvvisa organizzatore estemporaneo e si inventa, giorno dopo giorno, un programma strepitoso (che ovviamente era preparato nei dettagli) con la partecipazione entusiastica di tutti. Quando il trucco è svelato il successo del viaggio è perfino maggiore, per non dire del successo personale del Direttore Marketing.

Rio de Janeiro. Un gruppo di placidi concessionari della nautica vengono prelevati all’hotel per una bella gita in autobus. Ma invece dei lussuosi pullman abituali, arrivano delle scassatissime e variopinte corriere carioca che, come se non bastasse, danno un passaggio a un gruppo di brutti ceffi amici di una hostess, perché “erano di strada”. Poco dopo la partenza, sotto lo sguardo allibito di ospiti e signore, i nuovi venuti cominciano a litigare tra di loro, con gli autisti e con le hostess, perché ognuno voleva una sua speciale deviazione. Le corriere accostano in uno spiazzo, tutti scendono a terra e la lite degenera in una rissa furibonda e incomprensibile, che improvvisamente si trasforma in un buffo balletto con strumenti musicali sbucati dal nulla. I brutti ceffi erano in realtà i membri di un’orchestrina samba che ha accompagnato la comitiva per tutto il giorno alla scoperta di angoli veramente tipici di Rio. Assistere a un parapiglia è divertente ma qualche volta anche imbarazzante. Giocare su questo imbarazzo può fornire spunti esilaranti, purché – ovviamente – le cose non degenerino e si stia attentissimi a non creare “vittime”. Spesso è obbligatorio avere un complice tra gli stessi partecipanti.

Eravamo in Brasile con circa 180 ospiti. Il soggiorno era andato benissimo ma l’ultimo giorno una pattuglia di polizia ci comunica con toni sbrigativi che il governo brasiliano ha requisito quasi tutti i posti del nostro charter. Ne restavano pochissimi che sarebbero andati a chi aveva le ragioni più urgenti. Ci cascarono tutti come pere e fu veramente stupendo assistere a trovate improbabili per commuovere l’ufficiale, che parlava solo portoghese stretto ed era inflessibile. Si presenta il nostro complice con moglie strafiga. OK, voi potete partire. Boato di protesta dalla folla dei respinti. L’ufficiale ci ripensa e dice al marito: tu parti, tua moglie resta qui mia ospite. Imbarazzo generale, risatine maligne, reazione latina del marito che aggredisce l’ufficiale provocando sgomento tra tutti: i poliziotti spianano le armi, ma la barba finta dell’ufficiale viene strappata via e lui si scusa con tutti in perfetto italiano. Popolarità alle stelle per complice e signora.

Siamo su scherzi a parte?

Ho fatto parte della giuria di un premio per la miglior realizzazione di un viaggio incentive. Su un centinaio di progetti almeno la metà contenevano momenti e programmi segreti e inaspettati tipo “Scherzi a parte”. Molti erano veramente geniali e decisamente spassosi, alcuni invece sconfinavano nel cattivo gusto. Viene da chiedersi: è sempre infallibile il contributo della creatività per tenere bassi i costi? Non proprio. Certamente è un’evoluzione del concetto stesso di incentive, che sempre di più si propone non solo come un diversivo ma anche come un’esperienza unica, vissuta all’interno della propria Azienda, con colleghi che più facilmente possono diventare amici. Quando funziona è un bel successo, soprattutto se si pensa che costa poco.