Pianto un albero o consumo di meno?

Pianto un albero o consumo di meno?

Per ridurre il nostro impatto sull’ambiente c’è chi pianta alberi, chi utilizza energie pulite e rinnovabili, chi rende più efficienti quelle tradizionali… e chi invece va ad acquistare VER, i crediti Verified Emission Reductions. Di cosa si tratta?

1. Obiettivo: ridurre la CO2
La riduzione della nostra impronta sull’ambiente, per lo più lasciata con le emissioni di CO2, è diventata una pratica assai diffusa non solo nella vita delle aziende ma anche nell’organizzazione di eventi, convegni, concerti, spettacoli. Suggerita già dagli obiettivi di Kyoto, si è andata sempre più affermando con il dilagare della moda (speriamo non passeggera) della green economy. Proprio perché se ne fa un gran parlare forse non tutti conoscono modalità e strumenti disponibili per ridurre o compensare le emissionidi CO2.
La CO2, di per sé, non è sostanza dannosa, si tratta di un gas naturale, non tossico per l’uomo se non ad altissima concentrazione (è il gas delle bibite e si trova in piccola % anche nell’aria che respiriamo) e, pur non essendo nocivo come lo sono i composti chimici e le micro o nano polveri, è tuttavia pericolosopoiché amplifica l’effetto serra modificando temperatura e DNA del nostro pianeta. Per cercare di limitarne le conseguenze, due sono le soluzioni possibili: prevenzione o cura.

Pianto un albero o consumo di meno?

2. Prevenzione o cura?
La prevenzione. Se per ridurre la nostra impronta ecologica si sceglie la strada della prevenzione, lo scopo sarà di diminuire le emissioni, attraverso riduzioni dei consumi e aumentando l’efficienza energetica. Facciamo un esempio calato nell’organizzazione di una convention. Dove si potrebbe risparmiare? Contenendo i consumi per l’illuminazione, attraverso l’uso di lampade fluorescenti a risparmio energetico o a led. Limitando gli spostamenti delle persone con mezzi di trasporto organizzati e collettivi, possibilmente alimentati a energia pulita. Riducendo l’uso di carta a favore dell’informazione via web. Organizzando catering con menu a km zero. Scegliendo strutture ospitanti alimentate da energia fotovoltaica o eolica o geotermica o idroelettrica: tutte fonti pulite che non rilasciano CO2 nell’atmosfera.

La cura. Nel caso invece si decida per la cura, ossia di “porre rimedio” a quanto “già inquinato”, la strada è quella dei VER (Verified Emission Reductions), che sono in pratica dei crediti ambientali, calcolati in tonnellate di CO2, maturati e messi in vendita da aziende che hanno dimostrato di aver ridotto le loro emissioni. I VER possono essere acquistati in una sorta di pareggiamento dei conti, ovvero: con la mia attività ho prodotto tot tonnellate di CO2, ma in compenso ho acquistato VER da qualcuno che invece le emissioni le ha ridotte.
Il traguardo ideale tra prevenzione e cura dovrebbe tendere allo zero. Questa pratica prende il nome (brutto) di neutralizzazione.

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3. Due modi per acquisire VER
A grandi linee, due sono le modalità con le quali una realtà produttiva può ridurre le emissioni di CO2 e trasformare il risparmio in VER. La prima è quella di produrre VER tramite riforestazione o afforestazione di alcune aree: gli alberi assorbono CO2 e la fissano nella biomassa legnosa. Le tonnellate di CO2 che in questo modo faccio assorbire posso trasformarle in VER da “spendere” in altre occasioni, ad es. la convention. La seconda strada è invece l’acquisto dei VER da aziende che hanno ridotto le emissioni attraverso un impegno preventivo e concreto, fatto di decremento dei consumi, miglioramento dell’efficienza energetica, utilizzo di fonti energetiche pulite.

4. Come scegliere i VER
In Italia non esiste ancora una Borsa ufficiale dei VER e quindi c’è un po’ di giungla. Se si decide di percorrere questa strada consigliamo di acquistare crediti calcolati e certificati solo da enti seri e affidabili. Purtroppo gli enti di certificazione delle riduzioni di CO2 sono un po’ come le Università: tutte ti portano alla laurea, ma non tutte ti preparano al meglio.

Suggeriamo anche di avvalersi di esperti in grado di consigliare oltre che sui VER più “trasparenti”, anche su quelli che hanno una certa coerenza di obiettivi, di affinità merceologiche o geografiche, con le proprie attività. Come ad esempio ha fatto il Festival dell’Economia di Trento che ha voluto neutralizzare le emissioni prodotte dalla manifestazione e dai trasporti dei partecipanti acquistando VER dall’impianto di cogenerazione e teleriscaldamento del Comune di Coredo (TN), alimentato da biomassa legnosa locale di scarto, cioè una produzione di energia termica ed elettrica da fonte rinnovabile.

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5. Attenzione al greenwashing
E’ inutile nascondersi che la neutralizzazione sta entrando nella cultura contemporanea anche come fatto di moda, da molti cavalcato più che altro come spunto di comunicazione anche grazie alla compensazione offerta dai VER. Ma se è una moda che produce del bene per l’ambiente, perché non utilizzarla?
L’importante è farlo con criterio e serietà, senza cadere nella pericolosa tentazione del greenwashing, che manda a farsi benedire non solo i benefici per l’ambiente, ma anche la credibilità dell’intera struttura di comportamenti ecosostenibili.