Il Televoto è una cosa seria

Il Televoto è una cosa seria

La parola “Televoto” ha rovinato la sua reputazione, evocando teledomeniche per casalinghe. Invece è l’ideale per convention serissime e innovative, è potente, flessibile e facile da usare.

Perchè utilizzare il Televoto ?
Una delle esigenze sempre più sentite nell’organizzazione di meeting e convention è di rendere interattivi il “palco” e la “sala”, un po’ a scopo ludico e di entertainement, ma molto per comunicare in modo più efficace e per poter fare cose più interessanti e coinvolgenti. Ogni giorno la tecnologia ci propone nuove macchine che promettono interattività mirabolanti, ma esiste uno strumento facile, flessibile e potentissimo che stranamente viene poco usato.

Televoto

Gli anglosassoni lo chiamano “Audience Response”, da noi è conosciuto come “televoto”. Nome bruttino, ma ormai… Comunque la si voglia chiamare, questa “tecnologia interattiva” è un propellente fantastico per stimolare la creatività degli organizzatori congressuali (fa venire un sacco di idee!) e per calamitare l’attenzione dei partecipanti.

Grazie a uno “scatolino” individuale senza fili, praticamente un telecomando, il pubblico in sala può esprimere la propria opinione scegliendo tra un certo numero di possibilità. Tutto qui. Semplice, ma dalle applicazioni quasi infinite.

Esempio: viene proiettata una schermata con le possibili risposte a una domanda del relatore, un semaforo apre la votazione. I secondi trascorsi e i voti raccolti compaiono a lato e quando si chiude la votazione il sistema elabora i dati in tempo reale e presenta una schermata di riepilogo, con grafico o percentuali. L’opinione della platea può diventare materia di discussione, subito.

L’uso dell’interattività presenta molti vantaggi: più partecipazione (è divertente), apprendimento più facile (come ausilio nella formazione), ricordo (il coinvolgimento aiuta la memoria), responsabilizzazionee/o sincerità (responso palese o anonimo), più informazione (per ascoltare e reagire alle opinioni del pubblico), intrattenimento (quiz e giochi), raccolta dati (indagini o questionari), valutazione dell’audience(domande filtro). Porre quesiti durante una sessione di lavoro dà un riscontro immediato sull’accoglimento della relazione e sull’apprendimento del pubblico, rinforza i risultati della presentazione e migliora la qualità degli interventi.

Il moderatore di un dibattito dispone di un aiuto efficace per stimolare e indirizzare la discussione.
Immaginatevi una convention aziendale, magari della forza vendita. Un’occasione imperdibile, che capita una volta l’anno: in un’unica sala ho radunati tutti i miei venditori, perché non fare qualche domanda e conoscere le loro opinioni?

Convention

Utilizzare una combinazione di domande e mostrare interesse per le risposte evidenziando le differenze di opinioni, facilita la comprensione dei contenuti ed esprime considerazione per i partecipanti. Nei congressi scientifici il relatore può porre al pubblico alcune domande, prima e dopo la presentazione, e capire così il livello dell’audience (prima) e l’efficacia del suo intervento (dopo). Questo sistema è utilizzato neiprogrammi ECM (Educazione Continua in Medicina), dove al posto del vecchio questionario cartaceo si risponde con la votazione elettronica, riunendo in tempo reale il rilevamento delle presenze e i risultati dei test valutativi con l’attribuzione dei crediti. E si può conservare una traccia storica della risposte individuali.
Vantaggi: risparmio di tempo (per la compilazione e correzione dei questionari), risparmio di carta (niente più cumuli di fotocopie e schede), risparmio di personale e contenimento dei costi.

Le potenzialità dello strumento nell’ottenere immediatamente importanti informazioni sono enormi, per esempio sul gradimento e l’efficacia dei prodotti, per analisi di mercato, per sondaggi su studi di ricerca e sviluppo.
Il ventaglio di possibilità di applicazione è ampio, e in più lo sviluppo dei software va incontro alle più svariate esigenze anche formali. E’ possibile “customizzare” le sessioni con lay-out ad hoc, ottenere grafici animati, convogliare sessioni di voto periferiche (teleconferenza) su un unico server centrale, mappare l’audience con soluzioni grafiche e icone colorate per evidenziare i singoli votanti, e via così… Ma al di là di “come” esprimo la mia opinione, questa tecnologia è veramente al servizio del “cosa”, moltiplicando le possibilità e offrendo una fruizione facile e accattivante. Lo “scatolino” può costituire l’elemento chiave per il successo di un congresso, per la sua organizzazione, per la qualità espositiva e soprattutto per il gradimento del pubblico in sala. Sarebbe più elegante chiamarlo “votazione interattiva” ma ormai è “televoto”. Pazienza, basta capirsi.