Il Group Coaching: più evento o più formazione?

Group Coaching

La crisi ha costretto le aziende a ridurre le risorse destinate alla formazione e agli eventi, ma non ha cancellato la necessità di entrambi. Che soluzioni cercare?

1. L’evento che fa crescere le persone.
Oggi la regola generale è fare di più con meno. Messi da parte gli ‘effetti speciali’, negli eventi si punta a format decisamente più brevi, interattivi, che facciano acquisire competenze trasferibili nella realtà lavorativa. Cioè che contengano anche un po’ di formazione.
Il group coaching è una metodologia di formazione che facilmente può essere utilizzata anche come evento aziendale, con tutti i vantaggi dell’una e dell’altro. Vi può decisamente aiutare se anche voi siete alla ricerca di un evento che ‘lasci il segno’ e volete che:
– l’evento non implichi l’assenza dal lavoro di molti dipendenti nella stessa giornata;
– l’evento sia adatto a piccoli gruppi di lavoro (6-12 persone), senza gli investimenti di tempo e budget richiesti dai format tradizionali;
– l’evento abbia anche valenza di incentivazione, e sia possibile presentarlo anche come premio;
– il follow up dell’evento sia semplice da gestire.
Una sessione di group coaching può essere inserita in un evento aziendale più ampio, o essere essa stessa l’evento.

Unione

2. I vantaggi del group coaching
Come molti sanno, il coaching è una metodologia di supporto alla persona perché trovi in modo autonomo i propri traguardi personali e/o professionali, e poi pianifichi e metta in pratica le azioni necessarie. Il coach, proprio come un bravo allenatore, affianca la persona, la sostiene, ne promuove l’autostima, la incoraggia e la guida.
Nel group coaching il coach interagisce con un gruppo, ma ciascuno lavora sul proprio obiettivo di sviluppo e stabilisce un piano di azioni per ottenere il risultato desiderato con modalità e tempi strettamente individuali. Il group coaching è dunque un “coaching individuale di gruppo” in cui le istanze di crescita personale e le dinamiche di gruppo si intersecano e si potenziano a vicenda.
Scegliere il group coaching per un evento aziendale offre diversi vantaggi tra cui:
– indurre i partecipanti a focalizzarsi sui propri obiettivi di crescita personale;
– trasmettere il messaggio che l’azienda crede nel loro potenziale;
– utilizzare un format personalizzabile in funzione delle esigenze aziendali (sia di contenuti che di logistica);
contenere le spese, perché non sono necessarie attrezzature costose;
– utilizzare (volendo) una location interna all’azienda.

lavoro in team

3. Come si prepara una sessione di group coaching
Pochi ma indispensabili step per garantire l’efficacia dell’evento secondo le finalità aziendali, e il gradimento dell’esperienza da parte dei partecipanti.
3.1 Definire una macro-area concettuale e le aspettative aziendali di miglioramento. Ad esempio se lo scopo è di comunicare un change management, si punterà a ottenere: ‘capacità di innovazione’, ‘flessibilità ‘, oppure ‘resilienza’ ecc. Per riorganizzare o motivare una rete commerciale, si punterà a ‘orientamento al risultato‘ , ‘comunicazione persuasiva’ , ‘gestione delle obiezioni’ ecc.
3.2 Individuare le persone da coinvolgere.
Il group coaching è indicato per piccoli gruppi, fino a un massimo di 10 -12 persone. In caso di numeri più alti si potranno creare più sottogruppi. Non è necessario che i partecipanti facciano parte di uno stesso team o della stessa funzione aziendale.

Gruppo

3.3 Trovare la sede giusta.
Deve avere spazio a sufficienza perché il gruppo possa lavorare e muoversi liberamente, una gradevolezza estetica ed ergonomica, un layout flessibile e la possibilità di utilizzare diversi supporti audiovisivi. Può essere anche interna all’azienda, ma se il budget lo consente è preferibile una location esterna per evitare interruzioni o distrazioni.
3.4 Stabilire la durata.
A seconda del numero dei partecipanti, da un minimo di mezza giornata fino all’intera giornata.

meeting

4. Come funziona in pratica la sessione di group coaching?
La sessione si sviluppa su un percorso-tipo che prevede alcune tappe. Ogni persona viene chiamata a:
4.1 Stabilire il proprio obiettivo di sviluppo all’interno della macro area individuata dall’azienda. Se ad es. l’area di lavoro è l’orientamento al risultato, qualcuno potrebbe voler migliorare la capacità di “rispettare gli standard fissati”, qualcun altro la propria “abilità decisionale”, qualcuno ancora potrebbe voler potenziare la capacità di “affrontare ostacoli”.
4.2 Individuare le proprie modalità per arrivare alla meta e i cambiamenti da operare su se stessi (uscire dalla propria “zona di comfort”)
4.3 Individuare e scoprire come superare eventuali barriere che possano ostacolare il percorso.
4.4 Definire un piano d’azione dettagliato con l’indicazione delle azioni da compiere, le priorità e le scadenze.

piano d'azione

5. E dopo?
Al termine della sessione sarà necessario fissare un incontro di follow up a distanza di qualche settimana, per verificare i risultati, le conquiste di ognuno e l’impatto delle intenzioni con la realtà di tutti i giorni. Il follow up sarà necessario per valutare l’efficacia dell’evento, sia a livello personale che aziendale.
Partecipare a una sessione di group coaching è un’esperienza giudicata quasi sempre interessante e talvolta addirittura divertente. Guardarsi dentro, dopo un primo approccio che può intimorire, è spesso sorprendente. Confrontarsi con altri su temi che fanno parte del nostro quotidiano fa scoprire territori a volte inesplorati, eppure così vicini.
Percepire che l’azienda si occupa di noi, che i nostri colleghi ci guardano, ci apprezzano o ci criticano, ci fa sentire che “esistiamo” e che siamo parte di un sistema che ha bisogno anche di noi. Tutto questo fa bene, alle persone e ai gruppi di lavoro.
E allora, perché non provare?

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Fonte foto: ICP online e autore.