Il conflitto si risolve meglio durante l’evento aziendale

Risolvere i conflitti

Il gioco teatrale svela soluzioni per gestire un conflitto in modo efficace e proficuo. Fa capire quanto siamo capaci a districarci con le relazioni, la comunicazione e i comportamenti. E fa sperimentare nuove strade per vivere meglio in azienda.

1. Il conflitto in azienda è frequente e devastante
Oggi, più che mai, in azienda nascono conflitti. I cambiamenti sono all’ordine del giorno e richiedono una flessibilità nei ruoli ed una discrezionalità nei processi di lavoro che non tutti sono sempre in grado di avere. Spesso, inoltre, ristrutturazioni e cambiamenti di assetti proprietari contribuiscono a creare disorientamenti e un diffuso senso di incertezza.

I conflitti possono essere di diverso tipo: interpersonali, dovuti all’incompatibilità tra persona e persona, tra persona e compito, o tra bisogni del singolo e obiettivi organizzativi; intra-gruppo, causati da stili di leadership autoritari, da compiti complessi o composizione mal assortita del gruppo stesso; e conflitti tra gruppi di lavoro diversi in una stessa organizzazione. Tutti compromettono il clima lavorativo e incidono sulla produttività, abbassano la qualità delle prestazioni, deprimono la motivazione dei singoli e causano situazioni di disagio e stress.

Conflitto

2. Trovare le cause, guardando al futuro
Le cause di conflitto possono trovarsi nelle differenti personalità, o nella diversità di interessi professionali, di valori o bisogni, oppure nelle lotte di potere, o, come capita molto spesso, negli scontri generazionali, con i lavoratori più giovani che non condividono con quelli più anziani metodologie e presupposti.

Indagare sulle cause dei conflitti è il primo passo per riconoscerli e affrontarli, ma subito dopo è necessario individuare possibili soluzioni.

Per non entrare nel circolo vizioso dei torti e delle ragioni, delle recriminazioni e delle rivalse, bisogna far sì che tutti si concentrino sul futuro e non sul passato, e cerchino gli strumenti per giungere a una via d’uscita condivisa e della massima soddisfazione possibile per le parti in gioco.

Lo scopo è di evitare che il conflitto, manifesto o latente, si propaghi nell’ambiente di lavoro e finisca per generare nuovi conflitti sulla base di quelli non risolti. Considerando che raramente i conflitti si risolvono da soli.

Coltello

3. L’evento aziendale: luogo ideale per sciogliere i problemi
L’evento aziendale ha un grande pregio: mette insieme la gente, la avvicina in uno spazio protetto al di fuori dell’ambiente di lavoro, dove quasi sempre si crea un’atmosfera rilassata e informale in cui le relazioni si fluidificano e i caratteri anche più spigolosi tendono a sciogliersi. Può rappresentare il momento idealeper migliorare il clima aziendale e risolvere problemi e conflitti presenti nell’organizzazione. E spesso lo è. Trovarsi alla stessa tavola durante la cena, o nella stessa squadra nel teambuilding, o anche in squadre avversarie che si battono lealmente, partecipare insieme a un gioco al cospetto dei colleghi, o essere vittime insieme di uno scherzo bonario, o far parte dello stesso gruppo di lavoro in un workshop… sono tutte situazioni che possono far evaporare una situazione di conflitto o mettere le basi per risolverla.

Tuttavia questo happy end non è garantito né automatico. Anzi, in certi casi, se i tentativi di riconciliazione sono maldestri o il conflitto è veramente profondo, si possono ottenere risultati opposti rispetto alle buone intenzioni e portare acqua ai problemi invece che alle soluzioni.

E’ quindi buona norma che quando esistono conflitti di una certa entità e si vuole utilizzare l’evento aziendale per appianarli, le “operazioni” siano coordinate da un professionista, che oltre ad avere esperienza e competenza specifiche, ha il vantaggio di essere “parte terza” e indipendente, e quindi riesce a vedere le dinamiche con molta maggiore chiarezza e operare in tempo reale.

Per i conflitti più profondi, ormai cronicizzati o veramente “strutturali”, potrebbe essere utile un intervento formativo più articolato e organizzato in base ad un’analisi dei bisogni e delle risorse. Tra le varie tecniche a disposizione per avviare un reale processo di cambiamento e trasportare i risultati dell’esperienza formativa nel quotidiano lavorativo, c’è un tipo di formazione esperienziale che fa ricorso a tecniche e metodologie teatrali.

Speakers

4. Le tecniche della negoziazione vanno “in scena”
Si dice che “solo ciò che passa attraverso le emozioni alberga a lungo nel nostro pensiero”. La finzione teatrale è, per sua natura, il luogo delle emozioni e della loro rappresentazione. In teatro tutto è possibile. E’ facile che emergano nuove realtà di fronte alle quali ci possiamo liberamente porre in modo nuovo e spesso inatteso. Il teatro può essere l’ideale strumento formativo per affrontare il conflitto alla radice e lavorare su quelle competenze relazionali, comunicative e comportamentali che spesso ne sono la causa. Il conflitto non va evitato, ma gestito, per costituire un’occasione di confronto e di crescita senza diventare un evento patologico.

Il processo di risoluzione dei conflitti attraverso le tecniche teatrali funziona così: due attori mettono in scena le parti in conflitto alla presenza del gruppo di lavoro. I colleghi, a turno, provano a fare da mediatori. Sotto la guida del formatore affrontano il conflitto nelle tre fasi più difficili: esplorativa, in cui ascolteranno le due posizioni delle parti, negoziale, in cui faranno emergere i rispettivi bisogni e interessi, e infine quella del tentativo di accordo vero e proprio. Il meccanismo mira a riattivare la comunicazione tra le parti con l’ascolto attivo, e a porre ponendo le domande giuste per stimolare la ricerca di posizioni alternative. Via via, attraverso le reazioni delle due parti sulla scena, si capirà se il lavoro del mediatore sta andando nella direzione giusta. Se il mediatore riuscirà a non farsi coinvolgere emotivamente e a guidare efficacemente il processo di negoziazione, farà scaturire dalle parti stesse le possibili soluzioni. Il formatore si riserverà momenti di debriefing e di riflessione sulle realtà lavorative. Il risultato sarà che tutti apprenderanno un metodo efficace per gestire i conflitti.

L’obiettivo è imparare ad affrontare le controversie non da avversari, ma da cooperanti. Quando le parti riescono a mettere in atto un atteggiamento collaborativo, l’indagine sul passato diventa solo lo strumento per individuare scelte future che siano soddisfacenti per entrambe. E’ la costruzione di un accordo condiviso che porterà alla risoluzione dell’eventuale conflitto, altrimenti questo riemergerà e con esso il vissuto emotivo delle parti. La rabbia e la frustrazione prenderanno il sopravvento.

E il teatro? Assistere alla rappresentazione del conflitto interpretata dagli attori fa riflettere sulle dinamiche che lo generano e sulle aberrazioni che ne derivano. Questa è la funzione del teatro: far da specchio alla nostra vita, e farci ragionare su. E, se necessario, modificarla.

Colleghi

5. Vantaggi per l’azienda
L’apprendimento delle tecniche di negoziazione attraverso il teatro ha il vantaggio di contenere tempi e costi delle controversie, responsabilizzare le parti, mettere le basi per la prosecuzione dei rapporti dopo la lite, e infine agevola la ricerca di soluzioni creative e alternative.

Se queste tecniche vengono sperimentate e apprese durante un evento aziendale il vantaggio è ancora più rilevante, sia per il contenimento delle spese dell’esperimento formativo che in parte sarebbero assorbite dalle spese dell’evento, sia per il potenziamento del successo dell’evento stesso. Perché, diciamolo, a “giocare al teatro” ci si diverte moltissimo tutti.