Anche gli operatori della Meeting Industry europea potranno certificarsi come esperti nell’organizzazione dei green meeting che le aziende stanno chiedendo. Il mercato è pronto.
1 – Nasce la Certificazione SEPC, un segnale inequivocabile
Dopo l’avvio un po’ cauto di qualche anno fa e una fase di sperimentazione, adesso anche in Europa viene proposta una certificazione dedicata al segmento in grande crescita del green meeting. Chi già aveva creduto nel green e nelle sue buone pratiche pensando che fosse un appuntamento storico immancabile ha avuto ragione. Oggi il più grande e prestigioso ente certificatore della nostra professione, l’Events Industry Council, ha confermato la tendenza e sta garantendo interessanti opportunità di business con SEPC, il Sustainable Event Professional Certificate.
Il primo corso di formazione in Europa si terrà a Montecarlo dal 28 al 30 marzo 2019 e vi parteciperanno professionisti che si aggiungono ai quasi 200 già certificati in Thailandia, USA e Canada.
Possiamo definire l’introduzione del SEPC un passaggio epocale, perché sancisce l’entrata ufficiale nel nostro mercato di una competenza professionale che non potremo più definire di nicchia. Nelle intenzioni di tutte le organizzazioni del settore, e anche delle aziende committenti, la pratica green è destinata a diventare la modalità universale dei meeting e degli eventi in genere.
2- Chi è l’Event Industry Council?
Tutti noi che lavoriamo nella Meeting Industry conosciamo le sigle delle certificazioni che molti professionisti aggiungono al loro nome. La più nota è certamente CMP, che sta per “Certified Meeting Professional”. Nata nel 1985, in 33 anni CMP è stata ottenuta da oltre 11mila professionisti di 55 Paesi in uno dei 450 centri di valutazione nel mondo. È la certificazione più antica, autorevole e diffusa del nostro settore.
L’ente certificatore è Event Industry Council, una federazione non-profit che risale al 1949 e che oggi è costituita da 33 tra le maggiori organizzazioni dell’industria del MICE in rappresentanza di 103.500 persone e 19.300 aziende in America e nel mondo.
Questa breve carrellata di numeri fa capire la dimensione e il prestigio dell’Ente, un vero gigante per dimensioni e un’icona per il suo prestigio.
Ed è proprio l’Event Industry Council che ha creato SEPC e che oggi ne sostiene e incoraggia la diffusione.
3 – I contenuti formativi di SEPC
Nella pratica il rilascio della certificazione prevede un corso formativo di tre mezze giornate full time con seminari e prove pratiche. Approfondirà le buone pratiche e il valore degli eventi sostenibili, trattando non solo i temi tecnici, ma anche quelli del marketing strategico parlando di brand reputation e dell’economia, perché gli eventi sostenibili fanno anche risparmiare, contrariamente a quanto molti temono. La finalità del corso è di fornire ai partecipanti elementi di competitività all’interno della professione per rendere le loro proposte più interessanti, moderne e convincenti sul piano sia culturale sia tecnico.
Al corso si impara tra l’altro:
– le terminologie appropriate del mondo della sostenibilità, per migliorare le capacità di comunicazione sia all’interno del team sia con il management e i fornitori specializzati.
– i temi della sostenibilità più rilevanti per il settore degli eventi, del Mice e dei viaggi incentive, entrando in contatto con esperti e toccando argomenti come il footprinting globale del carbonio.
– le normative relative agli standard ISO 20121 e il sistema di reporting GRI EOSS, entrambi riconosciuti a livello mondiale per gli eventi e le informazioni essenziali sui prossimi passi per ottenere anche la certificazione GRI EOSS.
– le conoscenze di base e gli argomenti convincenti per dare seguito a pratiche sostenibili anche negli eventi di ogni giorno.
4 – Altri dettagli organizzativi
I corsi vengono tenuti in inglese. I partecipanti ricevono prima del corso dispense e ppt. Non sono previsti esami, ma è valida la sola partecipazione al corso, che consiste essenzialmente nella preparazione di una case history. Ogni professionista certificato è autorizzato ad aggiungere la sigla SEPC al proprio nome sul web e sulla sua pubblicistica. La certificazione SEPC è personale e non si applica alle aziende.
Il costo del corso, che comprende la certificazione e il rilascio del certificato ufficiale, è di 540 euro (445 in early bird, 390 per gli studenti e chi lavora nel non-profit).
Le iscrizioni sono aperte online >>>
Ufficio Stampa e informazioni per l’Italia: Stefano Ferri >>>
5 – A chi è diretto SEPC?
Per l’ampiezza dei contenuti e per l’innovazione che si vuole innescare, tutti gli operatori della Meeting Industry sono potenziali destinatari di SEPC: i titolari di event agency e i loro collaboratori, i titolari di agenzie di comunicazione attive nella meeting industry e i loro collaboratori, i meeting planner corporate o le figure che nelle aziende si occupano dell’organizzazione degli eventi (dai responsabili HR ai direttori comunicazione, dai direttori Mktg ai responsabili ufficio acquisti), i fornitori di spazi e servizi (centri congressi, alberghi congressuali, location unconventional, catering, allestitori, provider tecnologici ecc), e senza dimenticare tutti coloro che, a vario titolo (studenti, masterizzandi, operatori turistici eccetera) sono interessati ad approfondire il tema del green negli eventi perché ne capiscono l’enorme potenziale.
6 – Perché è conveniente conseguire SEPC?
Un operatore certificato SEPC ha un titolo molto forte per farsi preferire presso i suoi clienti, e anche verso i datori di lavoro potenziali. Un responsabile certificato di centro congressi, per esempio, o un caterer certificato, o un albergatore certificato sono molto più interessanti agli occhi di un’agenzia di eventi; lo stesso per un titolare di agenzia nei confronti di un’azienda cliente. Il meeting planner corporate, per il fatto stesso di essere certificato e quindi sensibile a questi temi, automaticamente apprezzerà di più e si capirà meglio con i fornitori certificati.
7 – Vantaggi immateriali
La certificazione SEPC non è solo un buon affare in termini di investimento su se stessi, ma è anche il modo per ottenere un riconoscimento professionale all’interno della community, verso i potenziali clienti e i fornitori. È un segnale di interesse verso la professione e le sue dinamiche, di attenzione ai segnali della modernità e di condivisione di valori etici molto apprezzati. Vuol dire entrare in una sorta di aristocrazia professionale. Non si può quantificare tutto questo solo in termini mercantili.
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