Il buonumore è una cosa seria

Il buonumore è carburante per il successo di un evento

Il buonumore è uno stato fisico e mentale che sostiene l’intelligenza emotiva, aumenta l’empatia e la capacità di comunicare con gli altri. È possibile crearlo tecnicamente? Un esperto dice di sì.

1. Il buonumore fa un gran bene al meeting
Siamo tutti d’accordo che un evento in cui la gente è di buon umore riesce meglio. Specialmente se è un buonumore profondo e condiviso, e non la semplice risatina per una battuta o una barzelletta. Infatti quando il clima di un evento è carico di buonumore, tutti riescono ad usare a pieno la loro intelligenza emotiva, che ci fa essere più comprensivi, empatici, cioè capaci di metterci nei panni degli altri e soprattutto di comunicare in un modo più efficace, perché non ci facciamo prendere dalla tensione. E l’evento dà risultati migliori ed è più gradito.

Il Buonumore è carburante per il successo di un evento
Esistono spiegazioni e conferme scientifiche di questo fenomeno: è provato che in un clima di buon umore la respirazione è più lenta e profonda e arriva più ossigeno al cervello, la serotonina e la dopamina aumentano le nostre capacità visive e di concentrazione, siamo più rilassati, mentalmente più lucidi e più socievoli.

Quindi il buon umore dovrebbe essere considerato un ingrediente molto serio per il successo di un evento.

Il buonumore è carburante per il successo di un evento

2. La creazione del buonumore in tre step
Molti pensano che il buon umore diffuso in un gruppo consistente di persone, come i partecipanti a un meeting, sia una condizione un po’ casuale e un po’ effimera, affidata a una chimica misteriosa o a qualche storiella brillante di un intrattenitore.
In realtà non è così. Per quanto possa sembrare strano, il buon umore si può costruire e rendere diffuso e stabile con tecniche psicologiche sorprendentemente efficaci. Si parla di “ingegneria del buon umore”, un percorso in tre step la cui esecuzione è anche molto divertente. È necessario un performer esperto che lo guidi.

Il buonumore si crea in 3 step

3. Primo step: capire perché si sta meglio
Il primo step consiste nell’acquisire la consapevolezza dei benefici del buon umore e dei rischi di interpretare negativamente gli eventi e rimanere di umore nero o neutro. In pratica, se non capisci che per te è un danno essere di cattivo umore ad un evento, non farai nulla per essere di buon umore. E se pensi che essere di buon umore non dipende da te, è troppo complicato o da persone stupide, è fatale: rimarrai sempre di cattivo umore o teso durante tutto l’evento. Essere consapevoli dei rischi e conseguenze del cattivo umore, rispetto ai vantaggi certi e scientifici dell’essere di buon umore, è il motore che ti spinge e ti sprona a trovare modi per essere di buon umore.

Pubblico felice4. Secondo step: comportarsi da persone allegre
Il secondo step consiste nel coinvolgere il fisico, cioè occorre prepararsi come uno sportivo prima di entrare in campo: cambiare postura e respiro, e sorridere, perché la scienza dice che se sorridi e muovi i muscoli della faccia, motion creates emotion e così facendo influenzi il tuo umore. Sorridere, innesca una reazione interna positiva sul rilassamento e sul funzionamento della capacità visiva, di concentrazione e di memoria, grazie a serotonina, dopamina ed endorfine.

Il buonumore è carburante per il successo di un evento5. Terzo step: usare parole positive
Infine il terzo step: dopo aver cambiato le condizioni fisiche, si possono cambiare le proprie condizioni mentali, focalizzandosi sui propri punti di forza, sui ricordi positivi, sui successi già ottenuti. Si può provare a  descrivere la realtà usando un linguaggio positivo e umoristico, perché ogni frase o parola che diciamo o pensiamo o sentiamo crea una suggestione nella nostra mente. Un po’ come a scuola quando ci dicevano che l’indomani c’era una supplenza, e la parola “supplenza” già ci faceva cambiare umore.
Quindi parlare di una giornata pesante, del cliente antipatico… ha un impatto negativo sul nostro umore. Allora per crearsi buon umore occorre usare parole diverse per descrivere la stessa realtà, anche eufemismi ironici come ad esempio:
– giornata non leggera, che è meglio di pesante
– giornata ricca di impegni, che è meglio di pesante
– cliente non simpaticissimo, che è meglio di pesante, antipatico

 6. Ecco i benefici del buonumore
Questo percorso, che è anche un po’ gioco, fa nascere il buon umore prima a livello individuale e poi come strumento per influenzare e guidare gli altri verso belle emozioni positive, e crea le condizioni psico-fisiche per il successo dell’evento, e cioè:
Empatia con gli altri partecipanti
– Capacità di comunicazione chiara e positiva
– Capacità  di visione d’insieme della situazione e di fronteggiare eventuali imprevisti e trovare soluzioni
Clima disteso che aiuta a non fare errori ma a svolgere tutto con precisione e intesa fra le persone
– Essere ciascuno punto di riferimento positivo per gli altri anche nel gestire lo stress dell’evento.

Il buonumore ci rende più rilassati mentalmente più lucidi e socievoli, e arriva piu ossigeno al cervello

 7. Preoccuparsi del buonumore è un compito del bravo planner
In conclusione: per realizzare un evento di successo, occorre che le persone si trovino in uno stato psico-fisico ideale, che può essere innescato dal buon umore.
Il buon umore è anche il più efficace antidoto contro lo stress a cui sottopone la stessa partecipazione all’evento, dove i partecipanti non possono avere pieno controllo della situazione anche perché si trovano tra persone che in parte non si conoscono.
Se il planner vuole garantire il successo dell’evento anche con il benessere dei partecipanti, farebbe bene a prevedere un intervento di ingegneria del buon umore e non pensare che distragga, che deconcentri, che sia indice di poca professionalità e scarso impegno. Anzi, è tutto il contrario.

Il buonumore è carburante per il successo di un evento