La centralità dell’interprete nei grandi eventi internazionali

La centralità dell'interprete nei grandi eventi internazionali

Intervista a Maria Carla Bellucci – expresidente ASSOINTERPRETI – Associazione Nazionale Interpreti di Conferenza Professionisti.
Nell’anno di EXPO la figura dell’interprete sarà importantissima.

Come vi state preparando come associazione?
Poiché negli ultimi anni abbiamo assistito ad un continuo intensificarsi di conferenze e seminari su molte delle tematiche che saranno affrontate da Expo 2015, i nostri interpreti hanno già avuto modo di formarsi su terminologia e contenuti. Tuttavia, l’aggiornamento per noi non ha mai fine. Il 24 gennaio, insieme ad AIIC, abbiamo organizzato un seminario di studio sugli aspetti economici, sociali e culturali dell’alimentazione nel terzo millennio, con la partecipazione di esperti della materia, e abbiamo fatto circolare delle risorse terminologiche di grande utilità.
A livello organizzativo, invece, Assointerpreti in Lombardia dispone di una linea telefonica(349.14.22.140) e un indirizzo mail (>>>) dedicati e permanenti per la richiesta di preventivi e l’individuazione del professionista più indicato per ogni evento. In questo modo siamo in grado di soddisfare con rapidità ed efficienza qualsiasi richiesta di servizi linguistici.

Seminario

Siete stati contattati da Expo considerando il vostro riconoscimento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico?
Per ora, nonostante Assointerpreti sia nell’elenco del MISE delle associazioni che rilasciano l’attestato di qualità ai sensi della
legge 4/2013
, non siamo stati contattati da EXPO per i servizi linguistici.

Expo 2015

Cosa contraddistingue la vostra associazione da altre?
Se dovessi rispondere telegraficamente, direi che Assointerpreti è sinonimo di qualità e serietà. Fondata nel 1974, ha una consolidata tradizione di eccellenza e deontologia professionale. I nostri Soci hanno all’attivo migliaia di giornate di lavoro in tutte le discipline e sono quindi garanzia di una comunicazione precisa ed efficace.

Traduzione

Qual è la formazione tipica di un interprete? Esistono diverse specializzazioni?
Solitamente gli interpreti si laureano presso le facoltà di traduzione e interpretazione, che assicurano una solida preparazione sia culturale sia tecnica, ma vi sono alcuni casi di professionisti che si avvicinano alla professione dopo aver conseguito una laurea diversa. Ci sono essenzialmente tre modalità di interpretazione: nell’interpretazione simultanea il professionista, da una cabina insonorizzata, ascolta l’oratore e traduce in tempo reale; nell’interpretazione consecutiva, mentre l’oratore parla per qualche minuto, l’interprete ascolta e memorizza i concetti mediante una speciale presa di note per restituire subito dopo l’enunciato con la massima fedeltà; nell’interpretazione sussurrata (chuchotage), l’interprete lavora accanto al cliente, traducendo sottovoce quanto enunciato dall’oratore. Quanto alle specializzazioni, in funzione delle opportunità lavorative e delle proprie inclinazioni, ogni interprete acquisisce competenze in determinati settori e si impegna ad accettare solo gli ingaggi in cui sa di potere assicurare una resa eccellente. In ogni caso è necessario prepararsi e approfondire contenuti e terminologia prima di ogni convegno, una preparazione che richiede talvolta più tempo dell’evento stesso.

Traduzione simultanea
Nella foto: traduzione simultanea

Quanti sono gli interpreti professionisti in Italia?
Gli interpreti di conferenza iscritti ad Associazioni professionali sono ca. 400 in tutta Italia. Poi ci sono anche interpreti che non fanno parte di alcuna associazione, dei quali è ovviamente difficile determinare il numero.

In quante lingue siete in grado di lavorare? Ogni interprete di solito in quante lingue lavora?
E’ opportuno operare una distinzione tra il lavoro per il mercato privato e quello per le istituzioni internazionali, in particolare l’Unione europea. Nel primo caso l’interprete lavora da e verso una lingua straniera (ad es. italiano verso inglese e viceversa), mentre per le istituzioni europee si lavora da tre o più lingue straniere esclusivamente verso la propria lingua madre. La combinazione linguistica di ogni professionista varia in funzione della sua formazione e dalla sua esperienza professionale.

microfoni

Un buon interprete non è un professionista che semplicemente traduce, ma dovrebbe essere un vero mediatore culturale, indispensabile soprattutto negli incontri di business. E’ così?
Questo è un aspetto essenziale: il dominio di una lingua straniera al livello di un interprete di conferenza deve essere accompagnato dalla conoscenza approfondita della cultura, della storia e delle particolarità dei paesi in cui la lingua è parlata. E’ quindi fondamentale avervi soggiornato per periodi prolungati. Inoltre, ogni parlante si esprime anche tramite una serie di codici non verbali, come i gesti, la mimica facciale, l’uso dello spazio, il tono, il timbro e l’intensità della voce. Questi codici variano in funzione delle culture e un interprete professionale deve conoscerli. Lo stile comunicativo è a sua volta diverso a seconda dell’origine dell’oratore. Per citare un esempio, gli interpreti che traducono dall’italiano all’inglese sanno che un discorso retorico nella nostra lingua va rielaborato e semplificato in inglese, usando frasi più brevi e rigorosamente logiche, pur non tralasciando nessun dettaglio importante. Solo in questo modo potrà risultare “digeribile” al cliente anglofono o al pubblico internazionale.

Comunicare

Quali sono le lingue emergenti?
E’ sempre difficile fare previsioni di questo genere in un mondo in rapida evoluzione, in cui l’inglese sta indubbiamente diventando una lingua veicolare sempre più diffusa, in particolare tra i giovani. Direi senz’altro il cinese, ma anche il russo e l’arabo, nonostante tutte le difficoltà dovute ai recenti sviluppi geopolitici. Occorre però mettere in conto che l’apprendimento di una di queste lingue per un madrelingua italiano implica un notevole investimento di energia e di tempo, oltre che economico.

La centralità dell'interprete nei grandi eventi internazionali
Foto: ICPonline e Assointerpreti

Quali consigli darebbe a un’azienda che deve utilizzare un interprete?
Puntare sulla qualità di professionisti veramente qualificati: la differenza di costo sarà ampiamente compensata dai vantaggi in termini di immagine, efficacia della comunicazione, riuscita dell’evento e ritorno dell’investimento. E poi fornire la documentazione necessaria per un’adeguata preparazione dell’interprete.

E quali “sconsigli”?
Il fai da te e ingaggiare interpreti e traduttori seguendo criteri diversi da quello della qualità, come purtroppo è già avvenuto per alcune deplorevoli traduzioni pubblicate sul sito dell’Expo, che hanno suscitato ilarità e indignazione tra i professionisti. Un pessimo biglietto da visita! Purtroppo in Italia non sempre si valorizza la qualità di una traduzione fedele ed efficace, ma all’estero invece sì. Gli stranieri che verranno all’Expo sapranno valutare, e il successo dell’evento, di tutti gli eventi, dipenderà anche dal loro giudizio sull’efficacia della comunicazione.